Premessa: come dice l’ avv. Cataldo Intrieri, le cose per la Juve si stanno mettendo in un modo per il quale l’ unico rimedio sarà la Corte di Giustizia Europea, l’ unico posto dove il Giusto Processo abbia ancora un valore. La giustizia sportiva ( e penale) italiana sono sommarie e vanno dietro al sentiment popolare. Non ci credete? Allora leggete il resto.
Il giudice Torsello, che ha penalizzato la Juve di 15 punti, ha parlato in un convegno presso l’Università del Salento. La cosa che gli sembra sfuggire è la più importante di tutte: altro che De Coubertin, anche il processo sportivo deve rispettare il GIUSTO PROCESSO (parità delle parti, giudice terzo, contraddittorio, ragionevole durata) . Una sua frase non è passata inosservata: ” La tempestività pervade gli istituti ordinari: la certezza assoluta comporterebbe un rallentamento del procedimento sportivo, diversamente da quanto prevede il principio di tempestività. Il fine principale del giudice sportivo è quello di affermare i principi di lealtà e trasparenza e quindi gli organi devono considerare meno stringenti le regole formali rispetto a quelli sostanziali che incarnano questi valori. Questa frase Torsello l’ha capovolta rispetto alla Corte che l’aveva pronunciata: per Torsello sembra che la Corte per sbrigarsi possa far venire meno le norme e le garanzie; invece la Corte aveva sostenuto l’esatto contrario!
Per capire come ragiona Torsello, è necessario partire dall’art. 4 del codice di giustizia sportiva, che recita:
“I soggetti di cui all’art. 2. osservano i principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva.”
Questo è un articolo che i giuristi chiamano di “chiusura”, ma è soprattutto un articolo etico. Questo art. 4 non ha una forma oggettiva di applicazione. Il concetto di lealtà o probità è un concetto etico, non oggettivabile. Quindi una interpretazione soggettiva (non in punta di diritto) di qualsiasi giudice sarà sempre giustificabile tramite l’art. 4. Insomma, un articolo del genere “uccide” qualsiasi forma di processo sportivo equo.
Qualcuno si chiede, ma ormai è così, come sia stato possibile dopo il 2006 non “riformulare” un articolo che de facto dà poteri illimitati ad un giudice e giustifica qualsiasi forma soggettiva di giudizio.
Tra l’altro il giudice Torsello ha anche detto un’altra cosa molto chiaramente: “Il fine principale del giudice sportivo è quello di affermare i principi di lealtà e trasparenza e quindi gli organi devono considerare meno stringenti le regole formali rispetto a quelli sostanziali che incarnano questi valori…”.
Principi di lealtà, valori..Scacco matto. Avranno sempre ragione loro, perché la Juve ha aderito al loro ordinamento e accettato l’art. 4.
E’ come quando ci abboniamo a qualcosa e non leggiamo le condizioni, e poi al primo addebito strano: era scritto nella nota delle condizioni…..
Per chiarire il sistema autoreferenziale della Giustizia sportiva quando intende condannare per slealtà, basta sapere come continua l’art. 4: “In caso di violazione degli obblighi previsti dal comma 1, si applicano le sanzioni di cui all’art. 8”.
Che sono, e qui si ride per non piangere:
a) Ammenda….
g) penalizzazione di uno o più punti in classifica; se la penalizzazione sul punteggio è inefficace in termini di afflittività nella stagione sportiva in corso è fatta scontare, in tutto o in parte, nella stagione sportiva seguente;
h) retrocessione all’ultimo posto in classifica del campionato di competenza o di qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria; la retrocessione all’ultimo posto comporta comunque il passaggio alla categoria inferiore;
i) esclusione dal campionato di competenza o da qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria…
È semplice capire che, non essendo specificato ogni pena a quale fattispecie si applica, o ti genufletti o ti possono fare ciò che vogliono…in nome della slealtà. Dall’ammenda ( nei casi precedenti finora avevano applicate solo ammende) alla retrocessione. Al loro buon cuore.
Puoi schierare fior di avvocati ma quando i Giudici sportivi ti vogliono condannare per slealtà vuol dire che hanno già deciso la pena prima del processo, anzi: senza processo.