Ci sono dei dati sensibili importantissimi per l’industria. Sono i nomi dei clienti che intendono cambiare operatore di gas, luce o telefono. Avere i loro nomi e i loro dati, codice fiscale, residenza, iban, è un tesoro. Infatti se Tizio intende passare dal fornitore A a B, mentre si perfeziona il contratto e la cd attivazione, qualcuno, avendo quei dati in mano, può avvicinare Tizio per metterlo al centro di una truffa. Tizio intende muoversi sul mercato e quindi è sensibile ad offerte nuove, basta saperle presentare in maniera suggestiva e falsa.
Cosa fanno? Gli telefonano e gli dicono: Buongiorno, tu sei Tizio, nato il…, residente a.., codice fiscale…, che ha chiesto di passare dall’operatore A a B ? Sì? Ha chiesto anche la domicilazione sull’iban…?
Ottenuta l’attenzione di Tizio, gli spiegano che l’operatore B, in seguito ad una nuova normativa, in una data regione deve delegare C per fare l’attivazione. Pertanto se il cliente è d’accordo il contratto verrà surrogato da B a C e in cambio Tizio riceverà, per tale subappalto, un ulteriore sconto della durata di un anno, rinnovabile.
La truffa come manipola il cliente? E’ presto detto, Tizio si (af)fida perchè chi lo contatta si dimostra essere a conoscenza di tutti i suoi dati personali e bancari, quindi appare chiaro che l’operatore B (il nuovo operatore) sta dietro l’operazione. Il miraggio di un ulteriore sconto rende agli occhi del cliente la proposta di subappalto allettante e così…la sventurata rispose.
Tutto si conclude attraverso l’invio tramite mail di nuovi contratti o addirittura attraverso consenso prestato subito per telefono. Mentre il cliente sta aspettando di passare ancora da A a B, accetta dunque di legarsi a C. Perchè? Perchè a lui non interessa il nome della ditta, interessa spuntare una tariffa più conveniente. Si badi, il particolare è molto importante, A, B e C sono ditte serissime, importanti, conosciute, e il povero cliente non immagina la truffa. Parla con signorine che si presentano e parlano a nome e per conto di C, ditta, ripeto, serissima.
Il trucco, il problema, sta nella violazione della privacy. Come ha fatto la signorina (in realtà semplice procacciatrice di affari o intermediaria) la quale (dice) di parlare a nome di C (che invece è ignara di tutto), ad avere in suo possesso dati sensibili e riservati che il cliente ha fornito on line solo a B? Come li ha avuti? Li hanno rubati a B?
Se il cliente si accorgerà della truffa ha il diritto di ripensamento entro 15 giorni, ma chi si occuperà di capire il grande problema che sta nella violazione di dati sensibili, iban compreso?
La guerra per accaparrarsi i clienti che vogliono cambiare operatore è in pieno svolgimento e si ricorre a tutti i mezzi. In guerra non si fanno prigionieri