Scrivevo su questo blog già il 9 settembre “La politica lametina da molto tempo è diventata una cosa buffa ma sono sicuro che ancora non abbiamo toccato la vetta “ (Lamezia/A sinistra cercano un sindaco la-la-landinista)
Un altro passo in avanti lo facciamo oggi, 28 novembre, con la lettera riservata di Gennaro Masi di cui parla Antonio Cannone sul Lametino (Lamezia, Pd in fibrillazione per candidature a sindaco: lettera riservata di Masi a dirigenti e alleati)
Nei giorni scorsi, spiega Cannone ma io lo avevo anticipato tre mesi fa, il Movimento Lamezia Bene comune ha chiesto chiarimenti in merito alla paventata candidatura a sindaco di Doris Lo Moro e alle prospettive in vista della scadenza amministrativa che verrà.
Il segretario del Pd chiarisce “di non aver fatto nessuna fuga in avanti, ma soltanto la volontà di irrobustire il campo progressista“. Nel “campo progressista ci sono (alcuni sono già da tempo in fermento) numerose, fin troppo numerose, autocandidature a sindaco. L’obiettivo fondamentale del Pd di Lamezia, avviato da oltre un anno, è la creazione di un percorso unitario volto alla costruzione di una coalizione progressista, inclusiva, ampia e riformista…“, “determinata ad affrontare e risolvere concretamente i tanti e gravi problemi che la Giunta Mascaro lascerà…”. Masi chiude la lettera auspicando che “da parte di Lamezia Bene comune cessino queste tortuose schermaglie e si riprenda a lavorare insieme al programma (riportando attivamente al tavolo anche il M5S e Azione, cosa che a Lamezia non è da darsi scontata) e solo alla fine si delinei il miglior profilo di un candidato a sindaco vincente”. Concludendo Masi afferma che la “città, per quanto riguarda il Pd, ha bisogno di questo e non di cordate per riportare in auge qualche evanescente con la smania di rientrare in gioco“.
Dopo queste schermaglie che come sanno tutti non porteranno a nulla, possiamo mettere un punto fermo a novembre 2023? Allora bisogna dire che tutti (anche quelli che erano vendoliani, poi bersaniani) ora sono diventati amici di Schlein (Lo Moro, Speranza e seguaci) a riprova che il populismo di Ely (a livello nazionale e locale) tiene insieme persone che la pensano in maniera opposta su qualsiasi cosa. Ely è un grande tendone da circo sotto il quale si sono rifugiati tutti. Il populista è uno/a che non sa cambiare una lampadina eppure è capace di presentarti una contromanovra economica senza coperture definite.
Compilo ora un elenco delle cose che si dovrebbero fare per non lasciare la città ancora in mano alla maggioranza attuale:
- evitare il solito mantra, prima il programma e poi si delinei insieme il profilo del candidato sindaco (piuttosto è il contrario, prima il nome di un giovane candidato/a a sindaco, e poi al programma ci penserà lui, maschile sovraesteso)
- giurare che le primarie non si faranno mai più per scegliere il candidato (come hanno fatto a Firenze). Nella sinistra italiana i percorsi unitari non sono possibili perchè ogni nome è divisivo, quindi cercare un nome unitario significa solo pestare l’acqua nel mortaio.
- alle elezioni comunali non si va in coalizione ma ognuno presenta il proprio candidato e poi ci si coalizza al secondo turno
- il punto principale non è dunque la creazione di un percorso unitario volto alla costruzione di una coalizione progressista, inclusiva, ampia e riformista. In questa frase c’è l’ultimo aggettivo che contraddice tutti gli altri. Per es. una persona alla quale voglio bene che è Gianni Speranza ha detto sulla sua candidatura: “un’ipotesi del genere potrebbe concretizzarsi solo se si costruisse un campo ben più largo del centrosinistra”. Addirittura? Ma se la sinistra in Italia è ormai composta da grillini e rivoluzionari demagistriani alla Piccione (che ha già deciso dopo il ritiro di Speranza di non perdersi più una sola elezione comunale), e la destra sarebbe il pd, che malgrado tanti entristi, è ancora pro-Europa, pro-Ucraina e pro-Israele?
- Il percorso unitario nel pd, come scrivevo a settembre, non è possibile perchè i seguaci dei vecchi duellanti (Lo Moro vs Speranza) resteranno sempre duellanti e quindi acqua e olio non si mischiano
Ma l’età all’improvviso disperde/quel che credevo e non sono stato (Lettera, F. Guccini)