Quel che resta della sinistra italiana ha due “guru” che di tanto in tanto prendono la parola, ospitati da grandi giornali, per spiegarti il mondo. Il primo è Prodi, il secondo Veltroni :«Questa sconfitta non nasce per caso. Non è un accidente. La sinistra non ha colto la trasformazione della società. Ha perso quel che la sinistra non può perdere: il rapporto con il popolo. Senza il popolo non esiste la sinistra». Il Pd ha vinto nei centri storici ed è stato travolto in periferia. «Invece dovrebbe stare dove c’è più disagio, più povertà, più disperazione, più angoscia».
La domanda è: questa analisi porta da qualche parte? Già Gaber si struggeva: “se potessi mangiare un’idea…”. E, a mio parere, siamo ancora là, al “Far finta di essere sani” del 1973. Queste idee di Veltroni, stare con il popolo, in concreto, in pratica, nel mondo reale 2018 (non in tv), cosa inducono a fare? Se il popolo, le periferie del nord, il meridione italiano, si sono espressi chiaramente, vogliono il reddito di cittadinanza, prendere le distanze o uscire dall’Europa, vogliono più spesa pubblica, più sussidi, meno tasse. Se il popolo, in sintesi, vuole essere più assistito, e se ne frega di conti in ordine, di jus soli o parità di genere, lotta all’omofobia, eutanasia, “dopo di noi”, femminicidio, (in una parola sola, di diritti civili), la sinistra italiana (e quella europea) dovrebbero prender atto che vuole assistenza e sicurezza, e fornire assistenzialismo ? Scusa, Veltroni, ma la dc non stava forse dalla parte del popolo? Quanti postini e insegnanti, quante baby pensioni, quanti evasori fiscali, quanti sussidi e agevolazioni ha elargito per non perdere il “rapporto con il popolo”? La mia opinione è semplice: la sinistra perde perché non riesce a liberarsi di questi santoni che non hanno nulla da dire e parlano. Quando poi sono stati al governo, non si ricorda niente che abbiano provato per riformare il “sistema” e renderlo più efficiente e giusto.
Ma guardiamo alle scadenze concrete per l’Italia che il “popolo” non può conoscere. L’anno scorso i privati hanno dovuto finanziare appena il 51% delle emissioni di debito a medio-lungo termine necessarie a far funzionare lo Stato, perché al resto ha pensato la Banca centrale europea. Quest’anno la parte che andrà coperta dai privati sale al 74% e l’anno prossimo esploderà all’85% di un programma di emissioni di debito che, solo per il medio lungo-termine, aumenterà a 257 miliardi di euro. Chiunque governi, questi numeri non possono cambiare (se non al rialzo se l’Italia farà più deficit). Siamo diversi dalla Grecia e dalla Catalogna, ma anche noi viviamo entro vincoli precisi: dipendiamo e dipenderemo sempre dalla cortesia dei nostri creditori. (v. F. Fubini- Quando i nodi verranno al pettine). La crescita degli estremismi inoltre è problema europeo, occorre rifondare l’Europa su basi solidali per rispondere ai movimenti populisti, prosperati in opposizione all’Europa così com’è oggi.
Le cause che li hanno generati: austerità di bilancio, insicurezza, immigrazione fuori controllo, nuove e vecchie ingiustizie sociali, marginalità giovanile. E’ solo colpa di Renzi?