Se vendi una casa a er popolo sovrano

Paolo Sorrentino in “Loro 2” inventa una telefonata di Berlusconi ad una signora scelta a caso sull’elenco telefonico per venderle una casa. “La signora mentre lo ascolta è stupita: come fa a sapere tutte queste cose di me? Berlusconi non la conosce, ma con la sua vitale empatia, sa tutto ciò che lei desidera. Conosce i suoi «sogni». Il segreto del successo politico di Berlusconi – fa capire Sorrentino – sta anche in questa capacità di capire i piccoli, prosaici, talora gretti sogni delle persone “normali”. Perché – come dice Berlusconi-Servillo con una battuta memorabile – «la sinistra pensa che tutto sia complesso» (Bad taste).  Caro Sorrentino, Berlusconi, Salvini, Di Maio, devono vendere sogni. La sinistra invece deve, dice Calenda, capire le paure dei cittadini. Una volta, sino agli anni ottanta, andavi in una sezione di partito e un dirigente (che leggeva molto e aveva viaggiato) ti spiegava la situazione internazionale, poi quella nazionale e poi quella locale. Dopo internet, tutti abbiamo preso la parola, non ci sono più spettatori, solo divi, non ci sono più studenti, solo professori, solo intelligenti e niente stupidi, solo scrittori e nessun lettore, gli elettori sono diventati eletti. Nessuno rappresenta più nessuno, basta solo essere consapevoli di questa piccola verità.

Non è che tutto quello che pensa e vuole er popolo sia giusto. Lo sappiamo da sempre. Spiegate a quelli del pd dunque che er popolo se gratta, e dunque non va ascoltato, piuttosto va indirizzato, consigliato, istruito, educato, mobilitato. Ma tutti quelli che parlano a nome del popolo, dove lo incontrano? Dove lo sentono e vedono? De Magistris, sindaco di Napoli, giura guerra ai poteri forti in nome del popolo piagnone napoletano: Furti di Stato o di Calcio, poteri dei palazzi corrotti. Solo un disonesto come lui può affiancare Stato e Calcio come se fossero la stessa cosa. Ma il popolo, una sommatoria di individui unici e diversi che vivono nello stesso territorio, come può avere una voce unica che semplifichi la complessità? Mistero. Bisogna tornare nelle periferie, proclamano quelli del Pd, ascoltare la sofferenza, farsi indicare la strada dal popolo sofferente. Ma non era la politica a dover indicare la via alle masse, contrapponendosi al senso comune, facendo prevalere la saggezza della visione alla miopia del giorno per giorno? Il popolo ha votato, si è espresso, il popolo vuole. Davvero? Che cosa vuole? Beato chi lo sa. E anche se lo sapessimo, che ce ne facciamo? Lo sa il popolo se la povertà si diminuisce con la crescita o con la redistribuzione? La politica economica, o le scelte tecniche, o scientifiche, gliele facciamo decidere con un click, con i like?