Nella torre di Babele gli umani possono solo amarsi senza riuscire a intendersi

Mettete intorno ad un tavolo cinque appassionati di calcio (ovvero non tifosi) che hanno simpatie tutti per la stessa squadra e fateli discutere. Andranno d’accordo solo se la loro squadra sta vincendo. Nel caso contrario le analisi delle sconfitte che i cinque faranno saranno tutte differenti. Cosa intendo dire con questo esempio banale? Intendo spiegare che ogni discussione, ogni dialogo, intorno ad un argomento futile qual è il gioco del calcio, pur avendo i 5 interlocutori le stesse simpatie, non porta quasi mai a concordare sulla stesse tesi o ipotesi (non mi riferisco alle discussioni sui social, che discussioni non sono in quanto il mezzo, a dispetto di quel che si immaginava, è una cloaca che è stata aperta per farvi sfogare tutti i bastian contrario del mondo).

Lo stesso vale per una discussione intorno ad un film, un libro, un quadro, una canzone, e lo stesso vale per qualsiasi argomento politico. Agli uomini (maschile sovraesteso) resta impossibile confrontarsi e trovare l’accordo su qualsiasi argomento, dal più futile al più importante. Essi non lo sanno ma continuano a vivere nella biblica Torre di Babele parlando lingue diverse e dunque senza riuscire a capirsi e intendersi su qualsiasi argomento.

Mi fanno ridere quelli che si sorprendono: ma possibile che ebrei e palestinesi non trovino un accordo politico invece di farsi la guerra? Possibile che Putin e Zelensky non riescano a far la pace? Ma è quel che avviene in tanti condomini sempre in guerra, nei partiti, nelle associazioni, nelle mafie, nelle Chiese. Quello che ci accade di vedere ogni giorno nei talk televisivi, ovvero persone che discutono senza concordare mai su nulla (poi si può discutere più o meno civilmente, ma questo è un altro discorso) altro non è se non la condizione normale della vita degli umani, destinati, da un Dio malefico o da una Sorte avversa, o dal Caso, a vivere tutti nella Torre di Babele. Quindi, nessuno riesce a convincere nessun altro di niente, e lo sforzo degli scienziati di “dimostrare” le loro teorie non solo è vano perchè destinato ad essere superato dalle teorie successive di altri colleghi, quanto è ininfluente rispetto alle convinzioni non scientifiche di masse crescenti dell’umanità. I terrapiattisti non sono dei poveri disgraziati che vivono nel sottosuolo delle società, sono invece rispettabili signori con buon reddito e buoni studi alle spalle convintisi sulla via di Damasco.

Pensavo a queste cose osservando, nell’ottima serie su Sky di Joe Wright “M”, il personaggio di Margherita Sarfatti, nata Grassini. La domanda non può che essere la seguente: come hanno fatto due personaggi così diversi, Benito e Margherita, ad intendersi? Parlo del piano intellettuale, perchè è evidente che siano stati molto legati dal sesso. Ma come ha fatto, fuori dalle alcove, Margherita, già di sua natura assai dotata intellettualmente, che parlava correntemente quattro lingue, ad amare Mussolini tanto da scriverne la prima biografia autorizzata, Dux, che uscì nel 1925 ed ebbe un successo incredibile? Questa relazione ventennale tra Sarfatti e Mussolini, una relazione in cui politica e passione furono sempre strettamente connessi, credo dimostri che talvolta l’accordo sulle idee nasce dai sensi (o sentimenti) attraverso l’empatia, o l’amore o la passione. Anche la separazione tra Margherita e Benito fu al tempo stesso politica e privata. Sarfatti si oppose all’avventura coloniale e all’alleanza con Hitler, e Claretta Petacci ne prese il posto di prima amante. La sorella della critica d’arte Nella Grassini Errera, rimasta in Italia, venne deportata con il marito e morì ad Auschwitz.

Insomma, secondo me condividere le stesse idee e/o opinioni tra gli umani non è possibile, a meno che non scatti qualcos’altro tra gli umani. Nella torre di Babele in cui siamo destinati a vivere ecco come può esser spiegato il destino sempre precario delle democrazie, intente a far discutere pacificamente i popoli, rispettando le minoranze, regole e procedure, e l’incessante successo di dittatori e pifferai magici, che ammaliano il popolo con false promesse e metodi sbrigativi. Anche se parlo di calcio con un mio amico non posso convincerlo della giustezza della mia tesi se in via preliminare lui non mi ama, o, in altri termini, se io non riesco a farmi amare.

In tv appaiono spesso degli opinionisti idioti o bizzarri. Fateci caso, le loro tesi bislacche riescono ad esprimerle perchè sono riusciti prima a farsi amare del pubblico. La stessa cosa avviene per i politici. Faccio un solo nome per capirci. In campo sportivo anni fa il giornalista Maurizio Mosca, pur essendo come tale un povero sprovveduto, in tv è riuscito a farsi amare dal pubblico e quindi ad ottenere il successo economico e popolare. Successo che non aveva niente a che fare con ciò che sosteneva, o con le sue doti intellettuali. Potrei fare anche tantissimi nomi di politici che pur essendo perfetti idioti vengono votati ed osannati e sono popolari e ricchi e riveriti. Ma Mussolini resta insuperato per come sia riuscito a farsi amare ed apprezzare (eventi che spesso non si sommano) non soltanto da un manipolo di energumeni senza cervello, o da una casalinga devota come Rachele Guidi, ma finanche da una donna emancipata e intelligente come Margherita Grassini, vedova dell’avvocato socialista Cesare Sarfatti.