Ciriaco, Cuzzocrea, Labate, Vitale, Verderami, 5 grandi giornalisti calabresi

In questo frangente storico la Calabria e’ ben rappresentata sulla grande stampa quotidiana da ben cinque giornalisti molto diversi tra loro ma che hanno un tratto in comune: sono riusciti ad imporsi come autorevoli, seri, in un panorama che dopo l’avvento dei social ha dimezzato il potere di mercato dei quotidiani e di conseguenza anche le redazioni. Basti pensare che due direttori molto noti, Tommaso Cerno e Mario Calabresi si son dovuti reinventare nella professione. D’altra parte e’ bene sapere che anche in Eugenio Scalfari scorreva sangue calabrese per parte di padre originario di Vibo, avvocato, direttore del casinò della città dei fiori.  Sul Corriere della Sera scrivono due grandi professionisti come Francesco Verderami (Gioia Tauro, 1962) e Tommaso Labate (Cosenza, 26 novembre 1979). Il primo ha iniziato giovanissimo la sua carriera in alcune emittenti calabresi occupandosi di sport. Trasferitosi a Bolzano nel 1982, ha collaborato col quotidiano Alto Adige. Nel 1986 si trasferi’ poi a Roma dove comincio’ ad occuparsi di politica per alcune testate giornalistiche della Fininvest; scrisse anche per Panorama e L’Europeo. Nel 1993 passo’ al Corriere della Sera, dove ha firmato per dieci anni la rubrica “Onorevoli Segreti”. Oggi quando compare un suo articolo (in tv ci va poco) Verderami apporta sempre un contributo prezioso in termini di analisi, di informazioni inedite, di spunti critici.

Molto piu’ poliedrico e’ Tommaso Labate, la cui caratteristica principale e’ la disinvoltura con cui maneggia mezzi diversi, radio, televisione, e carta scritta.
Figlio di due architetti e primo di tre fratelli, e’ cresciuto a Marina di Gioiosa Ionica dove ha vissuto  fino al 1997, anno in cui si diplomo’ al liceo classico Ivo Oliveti di Locri. Quindi si trasferi’ a Roma, dove si iscrisse alla facoltà di scienze politiche della Luiss. Si laureo’ con lode nel 2002, con una tesi sul Caso Moro. Nel 2004 inizio’ la carriera giornalistica con uno stage a Il Riformista, diretto da Antonio Polito. Qualche mese dopo venne assunto. E’ rimasto al quotidiano arancione fino al 2012, quando passo’ al Corriere della Sera. Un suo scoop memorabile fu quando anticipo’ il progetto politico per far rieleggere Giorgio Napolitano alla presidenza della Repubblica.

La lametina Giovanna Vitale dice di se’: “Il brutto del mio carattere è che da nessuno ricevo tante ramanzine quanto da me stessa”. E’ professionista dal 1997 ed è nata il 21 luglio, come Beppe Grillo (segno zodiacale Cancro). Per chi crede agli oroscopi, essi hanno un buon senso pratico e un forte desiderio di dare opinioni sempre molto contrarie a quelle degli altri individui, attirandosi così antipatie e gelosie oltre che invidie. Sono destinati ad essere leader però tendono ad essere troppo pessimisti e si fidano troppo. Le persone, guarda la combinazione, apprezzano il fatto che siano informati. Comunque oltre a saper criticare sanno anche mediare, potrebbero far bene gli avvocati. Spesso se ne debbono avvalere. A giugno del 2020 la 5^ sezione penale della Cassazione con un’importante sentenza annullò la condanna per diffamazione a mezzo stampa inflitta in appello all’ex direttore di Repubblica Ezio Mauro e a lei per due articoli pubblicati nella Cronaca di Roma. Sono stati entrambi assolti con formula piena “perché il fatto non costituisce reato”. Padre magistrato e mamma docente, laurea con lode e magistrato mancato, Giovanna entro’ a Repubblica vincendo una borsa FIEG. Assunta a Milano per l’avvio del femminile D, dopo anni di gavetta ha fatto la cronista politica a Roma, la città più complicata d’Italia. Mamma di una bimba, ha perduto all’improvviso il marito. Una volta ha detto: “Io non sono solo calabrese, in Calabria vivono i miei genitori ed io in Calabria ci torno tutte le estati. Dallo Stato vorrei che arrivasse cura e attenzione ad una terra che fino ad ora è stata drammaticamente trascurata“.

Annalisa Cuzzocrea in questi giorni e’ tornata a la Repubblica con la qualifica di capo redattrice e il ruolo di inviata editorialista. Nel novembre 2021 era diventata Vicedirettrice a La Stampa diretta da Massimo Giannini. Nata a Reggio Calabria nel 1974, sposata con due figli, si è laureata a Roma in Lingue e Letterature straniere. Assunta a Radio Capital agli inizi degli anni 2000, si è occupata di cronaca, esteri e interni per poi passare a Repubblica Tv e infine, nel 2011, a Repubblica nel settore politico. Il suo libro piu’ noto e’ Che fine hanno fatto i bambini. Cronache di un Paese che non guarda al futuro, uscito per Piemme a marzo 2021. Spesso compare in tv e la sua frangetta bionda l’ha resa popolare.

Al contrario non compare mai in tv Tommaso Ciriaco,12 marzo 1982, lametino, padre professore di lettere di un istituto professionale e madre pediatra. Non ha mai scritto su un giornale calabrese, anzi, in Calabria proprio non sanno chi sia perchè non compare in tv e negli anni si è sempre sottratto ad ogni invito per  partecipare a qualche iniziativa pubblica in regione. Il fatto e’ che non parla volentieri  di argomenti che esulano dalle sue strette conoscenze professionali.  E’ un giornalista scrupoloso, metodico, per usare un termine ciclistico è un passista, da quando Repubblica lo mise sulle tracce dei grillini sino ad oggi quando deve spostarsi per seguire Draghi, adesso Meloni, in giro per il mondo e capire cosa concorda con Trump  o con Musk o von der Layen. I Pesci nati il 12 marzo (come Gianni Agnelli, Jack Kerouac, Virginia Woolf) sono caratterizzati da una grande sensibilità emotiva e un’intelligenza intuitiva. Le persone nate in questa data hanno una natura compassionevole e sono sempre disposte ad aiutare gli altri. Sono creativi e sognatori, sono dotate di un’intuizione straordinaria e hanno la capacità di percepire le emozioni degli altri. Sono sensibili e compassionevoli, e spesso si trovano nel ruolo di consiglieri e confidenti. 

Ecco come scrive Ciriaco: “Ecco, se c’è una dinamica che prevale in queste ore, è questa: la maggioranza Ursula si muove sostanzialmente come un sol uomo. Solo Palazzo Chigi mantiene una formale equidistanza, necessaria anche in vista dello snodo del Colle: servono anche i voti leghisti, nel caso, per conquistare la promozione. “.

Tommaso scrive in maniera piana, per sottrazione, senza l’accumulo delle frasi fatte presenti nel vocabolario dei notisti politici (dalla balena bianca ai giri d’orizzonte  alla “perdita del collante in grado di compattare il centrosinistra”). La sua dote principale è riuscire ad andare al sodo, evitando quel dire e non dire, quell’alludere tra le righe che sono la sintassi di alcuni suoi colleghi più furbi degli altri.

Una volta ho scritto su questo blog un pensiero che riletto oggi voglio riconfermare ancora e ancora.

“Ecco, cosa resta oggi a noi calabresi, o a noi lametini, se non poter constatare che in giro per il mondo ci sono nostri concittadini che svolgono bene il loro lavoro e danno prova di intelligenza, di acume, di serietà? E’ troppo poco, è scontato? No, per me è tutto, perchè noi calabresi abbiamo bisogno soltanto di buoni esempi, non di parole e cattiva politica, ma di volti e persone perbene a cui guardare con fiducia. Soprattutto i giovani nel mondo globale in cui viviamo devono ri-conoscere questi esempi, non importa dove vivi, cosa fai, l’importante è far bene il proprio lavoro qualunque esso sia e, naturalmente, non rinnegare le radici”.

Giovanna Vitale
Tommaso Ciriaco
Annalisa Cuzzocrea
Tommaso Labate
Francesco Verderami