Sono andato a rivedermi il video in cui la politica Augusta Montaruli di FdI va al programma di Tiziana Panella e, mentre il piddino Marco Furfaro sta parlando, si mette ad abbaiare. Per chi la tv la guarda spesso c’è sempre un momento inedito, una novità, in questo caso concerne i talk, che sono i veri monumenti innalzati alla Noia da persone che dicono di star facendo informazione.
Nessuno, almeno mi pare, ha visto nella performance della fratellina un richiamo al comico Angelo Duro campione d’incassi col suo film Io sono la fine del mondo. In uno dei suoi monologhi infatti Duro ha preso in giro gli animali, e per dimostrare quanto un cane sia stupido abbaiava lungamente. I cani, diceva, usano una sola insopportabile nota ed è come se uno di noi per un minuto si rivolgesse ad un altro ripetendogli “senti…senti…”. Ciò detto, non so se Amaruli conosca Angelo Duro, nè se lo abbia voluto citare.
In realtà neppure io conoscevo Duro perchè al cinema a vedere il suo film non sono andato, ma poi Stefano Cappellini su Repubblica ha scritto che egli è il nuovo volto del “politicamente scorretto” italiano. Cappellini, che io ammiro molto, lo definisce il simbolo di un’egemonia culturale (di destra?) che trasforma la cattiveria in risentimento condiviso: “Adotta le bassezze per restituirle al pubblico, illudendolo di sfidare il mainstream…”. Insomma, mi sono andato a sentire qualche monologo di Duro presente su youtube per la curiosità e quindi ora posso dire che non condivido il giudizio di Cappellini.
Per chi abbia visto una sola puntata di Zelig trasmesso su Canale 5 con Bisio è facile fare il paragone con le cose che dice Angelo Duro. A mio parere in un mondo di nani uno basso appare come un gigante. Questo ometto che nei suoi monologhi (ma mi dicono anche al cinema) non si avvale di nessuna espressione facciale, di nessuna mimica, e quindi tenta una comicità solo verbale, non sarà al livello nè di Corrado Guzzanti, secondo me l’unico fuoriclasse italiano attuale, nè del mago Forest, altro personaggio con una sua originalità, ma a tutti quelli comparsi a Zelig non li vede proprio.
Diciamo che sia politicamente scorretto, ma ditemi voi se sia qualificabile così Angelo Duro quando spiega ” la malattia delle donne” oppure afferma che gli animali siano stupidi in un mondo in cui la gente è impazzita ormai dietro ai suoi cani gatti furetti conigli cavalli. Per me, per quello che ho ascoltato, questo monologhista sta portando sulla scena discorsi, parole, affermazioni, impressioni che ciascuno di noi al bar o dovunque ci si riunisca ascolta o dice ogni giorno.
Siccome, parlo per me, siamo ormai abituati a dire e fare nel privato cose che in pubblico ormai è consigliabile non dire e fare (a buon intenditor…) finanche uno che con molta semplicità e faccia tosta si presenta in pubblico e ci rispecchia, appare come uno da analizzare molto seriamente per definirlo politicamente.
La cosa mi appare significativa del momento politico in cui viviamo ma soprattutto questo rispecchiamento spiega il suo successo popolare al cinema. Se Duro in uno spettacolo abbaiava per un minuto per significare che i cani sono insopportabili, la Montaruli non voleva sembrare insopportabile, lo era.
(Guia Soncini) Ho però capito che, sempre per quella questione della popolarità confusa con la rilevanza, la Montaruli (vestita d’un delizioso punto di verde) ha capito che l’unico modo per farsi notare, per far trasformare una qualunque ospitata televisiva in una (chiedo scusa) gif che diventasse (chiedo di nuovo scusa) virale, l’unica via era fare qualcosa di così insensato e ridicolo che tutti saremmo corsi a condividerlo…
…In Italia, se dici che vuoi riformare la Rai licenziando migliaia di dipendenti così lussuosamente inutili che, se la Rai vuole fare ciò che sarebbe il suo lavoro fare, mandare in onda programmi televisivi, deve rivolgersi alle produzioni esterne, se lo dici le elezioni non le vinci per i prossimi trecento anni.
….In Italia è impopolare l’abolizione di qualsivoglia diritto acquisito di qualsivoglia lavoratore, non puoi neanche mettere in discussione il posto fisso dei tassisti,
…Poiché Elon Musk ha già vinto, e con lui ha vinto la linea che chi controlla i meme controlla il mondo, i talk show nell’epoca del dominio dei meme sono il male assoluto.
…Eccoci lì a guardare il trash, l’emulazione fallita da parte dei talk show dei meme come ambizione precipua del nostro tempo.
…Poi sì, certo, ci sarebbe da fare la morale alla classe dirigente, è classe dirigente la Montaruli che abbaia, è classe dirigente Furfaro che nella bio si scrive «babbo di Mattia, che è la cosa più importante», è stato per un periodo classe dirigente persino Dino Giarrusso (poi dicono che questo non è il secolo delle opportunità).
…Tutta la classe dirigente non sa fare altro che ambire a essere meme: che cos’è Elly Schlein che dice «presidente del coniglio» se non una che vuole i like facendo la battutina che diventerà popolare (o, come si dice in analfabetese, virale)?
….Siamo un mondo di scemi, e sperare che non siano gli scemi a rappresentarci mi pare un troppo vaste programme.
….Certo, se chiudiamo i talk show poi c’è il problema di cosa far fare a quelli che oggi di mestiere fanno proprio i talk.