Giustizia sportiva/ Botte all’arbitro, perchè 5 anni ai giovani energumeni mi fanno ridere

La cosa più indecente e vergognosa, secondo me, in Italia è la cd giustizia sportiva. Un sostantivo e un aggettivo che fanno a pugni tra loro annullandosi a vicenda. A Catania un arbitro di 19 anni viene inseguito e malmenato da una folla di energumeni. Ho visto un filmato e mi sono vergognato di essere italiano. Bene, il giudice sportivo per le botte all’arbitro ha deciso: Dieci calciatori sospesi per 5 anni e la squadra della Rsc Riposto (provincia di Catania) esclusa dal campionato allievi/under 17 fino al termine della stagione 2025-2026. Tale decisione viene commentata così dai giornali: Pugno durissimo del giudice sportivo della Lega nazionale dilettanti per il pestaggio dell’arbitro Diego Alfonzetti, il 5 aprile.

Ora la mia domanda è semplice: ma per quale motivo al mondo quei 10 calciatori energumeni dopo 5 anni devono tornare a giocare a calcio. Glielo ha ordinato il medico? Perchè non si dedicano alla lotta libera o al pugilato? Ormai è l’ennesimo bollettino di guerra. In provincia di Rimini, in una partita Under 14 un arbitro di soli 16 anni è stato minacciato di morte da un allenatore e da calciatori. Ma vi pare possibile per una partitella? E badate, nei campionati minori è da sempre così, solo che ora esce qualche notizia sui siti.

Infine, parliamo delle scommesse dei calciatori. Ora, se uno è un ludopatico occorre curarlo, a patto però che abbia scommesso su altri sport. Se invece un calciatore ludopatico scommette sul calcio la pena che io darei sarebbe molto più alta dei 7 mesi che hanno dato a Fagioli. Se infine, come Tonali, scommette finanche sulla propria squadra, allora che si curi la ludopatia e smetta del tutto con il calcio. La giustizia sportiva, una cacofonia.