Ricordo di Michele Traversa, detto fatto

Di Michele Traversa, appena scomparso a 76 anni, vorrei testimoniare le sue qualità di amministratore. Ebbi modo di conoscerlo quando,  già assessore regionale al Turismo nella seconda metà degli anni ’90, fu presidente della Provincia di Catanzaro per due mandati. Mi presentai da lui senza conoscerlo per parlargli del mio problema: il De Fazio, la scuola superiore che dirigevo a Lamezia, aveva un plesso per il quale la Provincia (ente proprietario) pagava un fitto e però era del tutto inidoneo ad ospitare centinaia di studenti ogni giorno. Era una civile abitazione e dunque le stanze erano state adibite ad aule, finanche il piano cantinato. La sicurezza, compreso un impianto di riscaldamento ad aria calda, latitava. Per avere il suo impegno a realizzare l’opera mi sono recato a Catanzaro soltanto due volte. Grazie a lui e all’ing. Angotti venne costruita accanto alla nostra sede centrale un’altra ala e per la prima volta la costruzione si avvalse di un cronoprogramma.

Venne installato un datario ben visibile da via Leonardo da Vinci dal quale si è potuto controllare se i tempi previsti per la realizzazione fossero quelli annunciati. Ricordo anche un’altra sua novità, concernente gli appalti. In una sola mattinata molteplici bandi pubblicati su una pagina della Gazzetta del sud venivano nel giorno stabilito aggiudicati.  Gli anni duemila sono stati gli anni più prestigiosi della Provincia di Catanzaro, grazie a questo amministratore pragmatico che ben presto venne unanimemente riconosciuto da destra a sinistra come efficiente e capace. Lo chiamavamo “detto fatto”, perchè non faceva promesse ma come diceva il cineasta Zavattini, un suo sì significava sì e non ni. Per me rimane ancora oggi l’esempio di un buon amministratore perchè aveva il senso dell’interesse collettivo e la capacità di saper scegliere i suoi collaboratori. Poche chiacchiere e discorsi e molta concretezza, numeri ed opere. Ricordo tra le tante il Museo di arte contemporanea, il Museo militare, e il suo capolavoro, il Parco della Biodiversità che per il nostro territorio rimane opera visionaria e anticipatrice. Traversa, come ha ricordato Antonio Cantisani in suo articolo, oltre che parlamentare nel 2011 divenne sindaco di Catanzaro, ma dopo pochi mesi fece il gran rifiuto e si dimise. Ora che non c’è più si merita di essere ricordato per quello che è stato, un uomo gentile e un politico illuminato, come vorremmo che fossero tutti quelli che ci amministrano a  qualsiasi livello.