CALCIO E SCUOLA- I VOTI VALUTANO CHI LI DA’

I voti si mettono a scuola e nessuno spiega, troppo difficile, che essi hanno un valore relativo. Vediamo perchè. A Ronaldo, fuoriclasse della Juventus, per la partita Juve-Inter di ieri, il maestro interista Guido De Carolis del Corsera ha messo 5,5 (5 ad Asamoah, 6 a Icardi, il suo cocco). Ha fatto pure il giudizio: “Giocoliere all’inizio, si prende la scena con colpi più ad effetto che efficaci”. Se fossi stato il padre di Ronaldo, gli avrei spiegato: Figlio mio, non te la prendere. Tu impegnati sempre, dai sempre il massimo. Non sono i voti, spesso dati da gente incompetente o incontentabile, o i palloni d’oro, a dare la misura del tuo valore. Sono l’affetto e la stima dei compagni, dei tifosi, degli sportivi. Sono le vittorie”.

Se invece fossi stato il direttore del Corsera e qualcuno mi avesse chiesto – ma Lei  condivide questa valutazione? -, avrei risposto. I voti, non l’hanno capito a scuola ma neppure nella società, non valutano chi li riceve ma solo chi li dà. In questo caso, io direttore, ho potuto capire che il mio giornalista De Carolis, non capisce nulla di calcio e durante la partita fa altro. Non dare la sufficienza a Ronaldo per la partita con l’Inter, significa non riuscire a valutare neppure l’impegno. Il migliore in campo è stato Bentancur e De Carolis gli ha dato 6, Matuidi ha giocato benissimo e gli ha dato 6, Cancelo è stato meraviglioso e gli ha dato 6,5. Sapete a chi ha dato 7 ? A chi ha fatto il goal. Ecco allora il metodo De Carolis. Lui a vedere la partita non ci va. Poi mette i voti a casaccio e il voto più alto lo mette a chi gli dicono che ha segnato. Non vi ricorda qualche prof delle scuole italiane?