Giovedì 26 luglio 2012, Londra, piena di suoni e luci mentre si inaugurano i giochi olimpici. Alla Lancaster House, davanti un pubblico di banchieri e uomini di finanza invitato dal primo ministro David Cameron per la Global Investment Conference. “All’interno del nostro mandato, la Bce è pronta a fare tutto quel che è necessario (whatever it takes) per preservare l’euro”, dice Mario Draghi, dopo aver rappresentato la moneta unica come un calabrone capace di volare, sfidando tutte le leggi della fisica. Poi si ferma, alza gli occhi verso il suo uditorio e aggiunge: “E credetemi, sarà abbastanza”. “Whatever it takes”. Fu una “intuizione geniale” secondo Christian Noyer, l’ex governatore della Banca di Francia (dal 2003 al 2015). La differenza tra uno statista e un parolaio, riuscite a coglierla? (L’anno di Mario Draghi, di Stefano Cingolani, il Foglio)