Dopo 50 anni quel che è stato è stato. A conti fatti si può dire che questa unione fatta sulla carta non si è rivelata un gran guadagno per i nicastresi: basta guardarsi la lista dei sindaci
- Perugini, Esposito, Petronio, Sirianni, Maione, De Sensi, Petronio, Perugini, Petronio, Ventura, Senese, Materazzo, Paladino, Anastasio, Lo Moro, Scaramuzzino, Speranza, Mascaro
Fate questa “partita doppia”: accanto ad ogni politico calabrese mettete la % di quello che ha avuto lui e la % di quello che ha fatto avere alla sua città. Es. Misasi, Mancini, Pujia, Abramo…Poi continuate con i politici lametini per vedere quanto hanno procurato a Lamezia. Negli ultimi 20 anni sento dire: abbiamo avuto la Multiservizi e il parco Savutano…
Appena spuntata la commissione d’accesso, bastava che Mascaro si dimettesse. Si sarebbe presentato di nuovo con una sua lista e sarebbe stato rieletto. Forse avrebbe risparmiato a Lamezia il 3° scioglimento e di sicuro due anni di pena. Io, io, io. E noi?
Loiero fu nemico anche di Speranza, fino a quando questi non capì che lo doveva marcare stretto. Fece vicesindaco Francesco Cicione, amicissimo di Loiero, e Loiero diventò nostro amico. Intendiamoci, col senno di poi e visti i suoi successori, Loiero è uno statista.
Per capire l’economia politica catanzarese, basta approfondire gli Abramo (i Noto e Speziali). Finito il clientelismo alla Pucci, tocca agli imprenditori. Da una tipografia, come quella dei nostri f.lli Gigliotti, ad un impero economico che dà posti di lavoro, alla politica. I Rubbettino a Soveria invece si sono occupati solo dell’impresa e la politica l’hanno affidata a Caligiuri
Amici alla Sacal. Li conosciamo attraverso le intercettazioni (v. Michienzi a Colosimo):
“…tu gli devi dire che abbiamo fatto una convention con dei relatori…” “…tanto loro non hanno nessun contatto perchè sono dei lametini di merda …“. “Sacal, “Cosa nostra” di Catanzaro, dove i lametini di merda si sono accucciolati con qualche assunzione nei servizi, mancette e briciole.
Altri due politici lametini di primo piano che alla città hanno dato pochissimo. Il primo è Luzzo, il più potente dirigente della regione Calabria per lunghissimi anni, prima di fare l’assessore
Il secondo è l’ex presidente del Consiglio regionale, Franco Talarico (più amico di Scopelliti che di Lamezia)
Lontani i tempi in cui due presidenti della Provincia almeno si facevano amici bidelli e cantonieri.
Lamezia esprime solo politici che prendono e non lasciano nulla alla propria città. Però la amano, figuriamoci se l’odiassero.
Abbiamo avuto gli “amici” di Bisantis, Ernesto Pucci, di Pujia, di Mancini, giù giù sino a Scopelliti e a…(come si chiamava quello che Calabria Etica fece votare ai suoi qualche tempo fa?).
Adesso è il turno degli “AMICI” di Grillo e dei sovranisti. Ognuno ha il suo amico e nessuno è amico di Lamezia